PRIMO CONSIGLIO COMUNALE
- gruppoconsiliarelega
- 28 giu 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Estratto da vivogubbio.com

Non ci sono state sorprese: Stefano Ceccarelli è il nuovo presidente del Consiglio Comunale di Gubbio. L’alfiere della sinistra eugubina, 56 anni, consigliere provinciale dal febbraio scorso e una lunga militanza in diversi partiti ora eletto con la lista civica Liberi e Democratici (LeD), è stato scelto soprattutto per l’esperienza ottenendo i 16 voti della sua coalizione alla quinta votazione, quando è scattata la maggioranza semplice. Fino alla quarta votazione (dove servivano due-terzi), Ceccarelli è stato tenuto coperto (un solo voto nella prima tornata per poi sparire tra schede bianche e altri nomi in ordine sparso) tanto che a sorpresa ha ottenuto 9 voti Alessio Bazzurri di Scelgo Gubbio, sul piede di guerra dopo l’ufficializzazione della giunta costringendo Stirati a un summit da cui è scaturito il rimpasto programmato con il neo esecutivo sotto costante osservazione. La crisi è rientrata con Bazzurri che ha detto come la giunta sia “a insindacabile giudizio del sindaco, quindi verrà valutata sul campo e senza preconcetti di sorta”.
I PRIMI PASSI. All’insediamento dell’assemblea di palazzo Pretorio erano assenti Rodolfo Rughi, candidato sindaco dei 5 Stelle, e l’assessore Giordano Mancini di Scelgo Gubbio. Stirati ha giurato e ha comunicato la composizione della giunta, con le critiche feroci di Marzio Presciutti Cinti (centrodestra), mentre Orfeo Goracci ha chiesto e per ora non ottenuto di poter sedere sul banco di estrema sinistra come nel 1988 alla sua prima consiliatura, rimandando ogni giudizio sulla giunta.
La seduta d’insediamento si è aperta con le prime parole del presidente incaricato Riccardo Biancarelli, in quanto il più votato tra i consiglieri con 261 preferenze (Alessia Tasso con 639 voti era già stata nominata assessore), che ha invitato a superare le divisioni e le distanze nell’interesse dei cittadini pur nel rispetto dei ruoli di maggioranza e opposizione. Questa esortazione è stata ripresa da Stirati che ha ricordato, come esempio del ruolo di sindaco, la figura di Emanuele Crestini, il primo cittadino di Rocca di Papa morto nell’esplosione dovuta a una fuga di gas nel palazzo comunale dopo aver fatto uscire tutti i dipendenti. I LeD hanno quindi ottenuto, dopo quattro assessorati oltre al sindaco, anche la presidenza dell’assemblea nella votazione decisiva dove hanno ottenuto preferenze anche Bazzurri (5) e Lorena Anastasi (3) dei Socialisti Civici Popalari eletta vicepresidente della maggioranza, mentre Angelo Baldinelli della Lega è il vicepresidente proposto dalle minoranze.
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Intervento in aula di Pascolini e Baldinelli.
Durante il primo consiglio comunale hanno preso la parola anche il consigliere Pascolini e Baldinelli della Lega. Pascolini, pur augurando che la giunta possa fare bene il suo lavoro, ha sottolineato come in campagna elettorale si siano usati toni troppo sopra le righe. “Essere etichettati come fascisti, xenofobi, omofobi e addirittura fare appello il giorno del ballottaggio alla Resistenza e ai 40 martiri lo troviamo letteralmente vergognoso”. Baldinelli ha invece risposto ad un intervento della maggioranza in merito all’utilizzo dei social. “Noi utilizzeremo i social anche se la maggioranza non è d’accordo perché è sicuramente uno strumento di democrazia e libertà per far conoscere ai nostri elettori e a tutti gli eugubini quello che succede nel palazzo. Non siamo d’accordo quindi con la maggioranza che vorrebbe limitare l’uso di questo strumento di comunicazione, rilegando il dibattito politico solo all’interno del consiglio comunale”. Un accenno anche alla coerenza: Se si vuole usare toni che rispettino in primis le persone, sicuramente questi toni dovrebbero essere adottati da questa maggioranza che in campagna elettorale ha addirittura fatto appello a fantomatici dossier per screditare il centro destra e i loro candidati, in primis il nostro candidato a sindaco. Prima di dare le lezioni di bon ton politico, chiediamo di fare una attenta critica anche da parte di chi oggi chiede rispetto e moderazione dei toni.
Abbiamo sottolineato come in campagna elettorale l'attuale maggioranza abbia usato toni e argomentazioni strumentali che non ci appartengono.
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